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lunedì, Maggio 29, 2023
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Ricette natalizie italiane, il centro

Ricette natalizie italiane, il centro. Continua il nostro viaggio per capire cosa si mangia nelle regioni italiane a Natale. Sicuramente le abitudini alimentari cambiano da regione a regione e nella parte mediana dello stivale si celebra la festa più attesa dell’anno prendendo a prestito tradizioni dal nord e dal sud.

Panettone e pandoro sono immancabili ma sulle tavole degli italiani ogni luogo vanta un proprio piatto tipico per il Natale. Le principali differenze riguardano innanzitutto modalità e i tempi di festeggiamento. Al centro come anche al sud si dà grande importanza al famoso cenone della vigilia di Natale, mentre a nord, invece, si privilegia il pranzo del 25 dicembre. E se per il 24 la tradizione predica magro, il giorno dopo il menù si personalizza e varia da famiglia a famiglia.

Cosa si mangia a Natale al centro Italia: Emilia Romagna

Partiamo dall’Emilia e parliamo di Modena. Qui, strano a pensarsi, si mangia pesce. Anche se solo conservato. Gli spaghetti con tonno, sgombro, acciughe e pomodoro sono un diktat natalizio di tutto rispetto e non mancano mai nemmeno le frittelle di baccalà e il baccalà in umido con polenta. Ma la vera ricetta natalizia di Modena sono le stortine, anguille cotte alla brace e marinate in aceto che, una volta messe in scatola diventano tutte storte e da ciò deriva il nome. Nel resto della regione poi troviamo tortellini e passatelli in brodo, le classiche tagliatelle e le lasagne così come i tortelli di zucca e alle erbette o con prosciutto e culatello. Come secondi si preparano cotechino, zampone, puré, mostarda e formaggio. Quanto ai dolci, tradizionale è il panone di Natale di Bologna con cioccolato mostarda e fichi secchi.

Cosa si mangia a Natale al centro Italia: Lazio

Spostandoci nel Lazio, durante la vigilia abbonda il fritto misto di verdure e il capitone. In particolare, nella capitale si cucina la minestra di pesce o la pasta e broccoli in brodo di arzilla. Ma sono benvenuti anche gli spaghetti con le alici, l’anguilla fritta o in carpione e l’insalata di puntarelle. A Natale, invece, per il pranzo del 25 è d’obbligo l’abbacchio al forno con le patate e i cappelletti in brodo insieme al bollito o tacchino ripieno. E per finire, il torrone e il pampepato, con una miriade di frutta secca da sgranocchiare.

Cosa si mangia a Natale al centro Italia: Molise e Toscana

In Molise il rituale consiste in zuppa di cardi, il brodetto alla termolese a base di pesce e il baccalà arracanato (preparato con mollica di pane, aglio, alloro, origano, uvetta, pinoli e noci) o al forno con verza (con prezzemolo, mollica, uva passa e noci). I toscani, al contrario, amano i crostini di fegatini e adorano anche l’arrosto di faraona o di anatra e i fegatelli o il cappone ripieno. Si cucina inoltre il bardiccio, una salsiccia di maiale speziata al finocchio. Il dessert è assicurato dai classici cavallucci e ricciarelli.

Cosa si mangia a Natale al centro Italia: Umbria, Marche e Abruzzo

Se facciamo tappa in Umbria possiamo assaggiare i cappelletti ripieni di cappone e piccione, ancora il cappone ma stavolta bollito e come dolce il panpepato. Nelle Marche immancabili sono i maccheroncini di Campofilone in sugo o anche i cappelletti in brodo e soprattutto il vincisgrassi, un timballo di manzo e cappone arrosto. Come dolci, infine, ne abbiamo due tipici: la pizza de Natá (fatta con pasta di pane, olio di oliva, nocciole, noci, mandorle, uvetta, fichi secchi, scorze di arance e limoni e, nelle sue versioni più recenti, con l’aggiunta di cioccolato tritato) e il fristingo a base di frutta secca e fichi. Agnello arrosto e bollito di manzo insieme a lasagne e zuppe sono i protagonisti della tavola natalizia in Abruzzo. Lo stesso dicasi della minestra di cardi, della zuppa di castagne e ceci e della lasagna con macinato, mozzarella e parmigiano. I dolci tradizionali abruzzesi sono i calcionetti fritti, le ferratelle (cancelle in Molise, neola nel teramano o pizzella a Chieti) e le scrippelle (sottilissime frittatine di farina, acqua ed uova simili alle crepes). Tipici sempre nella zona di Teramo sono i caggionetti, ravioli dolci fritti ripieni di mandorle e purè di castagne.

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