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giovedì, Settembre 12, 2024
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Acquapazza, la colatura dei due Gennaro

Scopri la vera storia di Acquapazza di Cetara!

Ci conosciamo da anni con i due Gennaro e Acquapazza è solo l’ultima novità. Insieme abbiamo fatto eventi, degustato, visitato gli States. E quando ci rivediamo è una festa. Castiello – maitre e sommelier – e Marciante – chef – sono il giorno e la notte. Diversi ma complementari. E non potrebbe essere altrimenti. L’uno senza l’altro non sarebbero la stessa cosa. 

Acquapazza

 

Ci incontriamo di sera. Appuntamento al ristorante alle 20. E’ fine settembre. Parcheggio facilmente e mi avvio. Sono sempre contenta quando li vado a trovare. So di essere a casa e la loro accoglienza me lo riconferma ogni volta. 

 

Cetara, un borgo da favola

Ogni volta in quest’angolo di paradiso è un tuffo al cuore. Quelle casette coraggiosamente arroccate sulla roccia mi fanno pensare che quando c’è volontà anche madre natura deve fare un passo indietro e consentire la riuscita di un progetto. In questo borgo, che si snoda oggi come ieri tra stradine, scalinate e cortili dove il tempo pare essersi fermato, neppure i pescatori fanno di tutto per non omologarsi alle mode del momento e qualunque prodotto, qui, viene realizzato con ritmi lenti. Il profumo del mare, la semplicità dell’accoglienza e la genuinità dell’offerta restano un tesoro davvero unico nel suo genere. Da scoprire e preservare ad ogni costo.

 

Acquapazza

Il ristorante Acquapazza

Nascono come ristoratori. Acquapazza è il nome innanzitutto del ristorante! Chi non sconosce questo posto all’ingresso della Divina Costa, proprio a due passi dal porto. E’ una tappa obbligata, soprattutto d’estate. Il regalo che ci facciamo sarà gustare i sapori della cucina cetarese, dopo una giornata al mare o per una cena romantica a pochi metri dalle onde. La proposta è semplice, eppure resta impressa. E’ ovviamente di mare, ma qualche timida incursione terragna ogni tanto fa capolino anche qui.

 

A tavola arrivano solo pesce fresco di stagione- L’aroma intenso delle alici salate insieme a linguine con colatura, tonno e spada affumicati o bianchetti al vapore con prezzemolo, ziti con braciole di tonno o bottarga di tonno e fichi. Anche i dessert parlano i costiera con gli indimenticabili limoni che molto spesso sono il filo conduttore dei finepasto. Una cucina che nella sua semplicità diventa arte.

 

Acquapazza

 

L’azienda Acquapazza Gourmet

E’ stato proprio il loro legame col territorio a spingerli a scommettere su Acquapazza Gourmet. Si tratta di una piccola azienda artigianale che lavora uno dei prodotti simbolo del paese, la colatura d’alici. Insieme ad altri due compagni d’avventura, è stato messo su un laboratorio che produce, secondo metodi antichi e tradizionali, piccole e preziose quantità di colatura. 

 

Si rispettano i tempi di stagionatura del prodotto, invecchiato minimo 18 mesi in botti di castagno e ottenuto esclusivamente da materia prima pescata nel golfo di Salerno. Le alici – recuperate tra fine marzo e inizio luglio con le tipiche cianciole – vengono diliscate e sistemate nei caratteristici terzigni. Questi sono le botti da sempre utilizzati per conservare e far maturare sotto sale i pesci. Il risultato è quel liquido ambrato con un antico procedimento che rispetta regole semplici ma rigorose.

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