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giovedì, Novembre 7, 2024
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Alla scoperta delle terre del Taurasi

Scopri con noi le terre del Taurasi!

La giornata per visitare le terre del Taurasi non è di quelle che si fanno ricordare per il tempo. Ma la domenica è sempre domenica. La voglia di relax è tanta e l’idea di curiosare in giro ogni volta ha la meglio su stanchezza e pigrizia. Mi metto in macchina di buon’ora, direzione l’Irpinia. Quella più genuina e sincera, quella caparbia e silenziosa, quella del Taurasi per intenderci. Ecco il primo itinerario che vi propongo alla scoperta di un territorio che sa di buono, di profumi antichi, di certezze, enogastronomiche e non solo.

 

terre del taurasi

 

Il vino che si fa ricordare nelle terre del Taurasi

Parliamo di un vino che arricchisce il bagaglio dei ricordi ed assaggiarlo nei suoi luoghi è un’esperienza che vi invito a fare. Non ha prezzo berlo in compagnia di chi lo ha prodotto, sa raccontarne la storia e gli aneddoti, sa farcene assaporare ogni sorso ammirando una natura incontaminata in lontananza, magari dopo un pasto che ci rimanda indietro con la memoria ai sapori delle nostre nonne.

 

Il mio percorso nelle terre del Taurasi è cominciato da Montemarano per poi andare a Partenopoli ma potete inserire anche CastelfranciCastelvetere, San Mango sul Calore e Luogosano che distano poco l’uno dall’altro. Un bel week end nell’Avellinese vi rinfrancherà da stress e malumore.

 

Ma cosa visitare nei paesi delle terre del Taurasi?

Partiamo da Montemarano: tra Palazzo Martucci, le chiese dell’Immacolata e il Sacro Cuore di Gesù, quella del Purgatorio con annesso museo dei paramenti sacri ed infine Santa Maria Assunta sono tesori che da soli meritano il viaggio. E anche chi ama andare in cerca di prodotti tipici è nel posto giusto.

 

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I formaggi delle terre del Taurasi

Ero con Teobaldo Acone e abbiamo cominciato dal caseificio Corrado, una certezza in zona per la lavorazione dei formaggi. Ed è stato confortante vedere aperti di domenica panifici, macellerie e pasticcerie. La bottega si trova sul corso principale e, oltre alla vendita di caprini, vaccini e ovini (caciocavalli, provoloni dolci e stagionati, ricotta secca, burro e burrini), potete portare a casa anche altri prodotti tipici irpini come sottoli e sottaceti, taralli a vari gusti, treccine, scaldatelli, biscotti e vini.

 

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I dolci

Arrivata l’ora del caffè, ci siamo fermati alla pasticceria The ship che è quasi di fronte: ci ha accolto la proprietaria, Ornella Romano, raccontandoci che la produzione di dolci e prodotti da forni viene fatta da loro nel laboratorio di Castelfranci e ogni giorno è sempre tutto fresco, da cornetti e brioches a torte e biscotti, piccola pasticceria compresa. Nasce come rosticceria e poi si pensa di ampliare la gamma di prodotti offerti cimentandosi nell’arte dolciaria ed imparando tecniche e cotture a suon di sacrifici.

 

Già il suocere Antonio Tecce era nel settore con un bar-gelateria e poi Ornella e il marito Giuseppe hanno deciso di scommettere nel campo. Il punto di forza resta in ogni caso la qualità ed assaggiare pizza chienazeppole di san Giuseppebiscotti all’uovocolombemostaccioli e roccocò è un’emozione imperdibile.

 

 

La pasta

Chi adora la pasta può rifornirsi di molte trafile fresche da Alba sapori, un minuscolo opificio che è poco distante. La produzione è totalmente a vista e in un laboratorio dove regnano pulizia ed organizzazione impeccabili escono fuori dalle mani di Silvana Albano e Michele Mastromarino strascinatiravioliorecchiettefusillitagliatelle e soprattutto maccaronare, rigorosamente senza conservanti (la conservazione massima è per 4 o 5 giorni in frigorifero e se mettete in freezer cucinate senza scongelare).

 

Il bello è che qui tutto si fa come una volta, recuperando la lezione degli avi e persino il soprannome di famiglia. In paese i Mastromarino erano chiamati “I Carmosini” come la nonna e oggi La Carmosina è diventata l’azienda del figlio Giulio che produce uovaortaggi ed olio. E se avete voglia di trascorrere qualche giorno in zona, Alba è anche bed and breakfast con camere disponibili.

 

Montemarano

A pranzo siamo andati a scoprire un’altra chicca, l’agriturismo Pretorio sempre a Montemarano. Ulteriore possibilità per mangiare bene è il ristorante Il gastronomo, ancora a Montemarano. Di aziende vitivinicole della zona c’è davvero tanto da vedere e, soprattutto, assaggiare, da Salvatore Molettieri a Montemarano a Fonzone e Vinosia a Paternopoli. Sempre nello stesso comune fermatevi a degustare al ristorante Megaron di Valentina Martone, magari dopo aver fatto tappa in paese al museo-pinacoteca, alla Chiesa di San Nicola del 1522 e alla torre campanara che affianca la chiesa parrocchiale.

 

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Il pomeriggio è stato dedicato ad una visita speciale, quella alle Cantine Famiglietti, che produce olio e vino di grande qualità. Ad accoglierci è stata Annamaria che regge il timone dell’azienda di famiglia da tempo. Ci ha affascinato con aneddoti e curiosità incredibili sulla storia dei suoi avi, produttori già dal Cinquecento – come testimoniano i documenti conservati in mobili di legno massello – mostrandoci in un mobile antico gli strumenti di cucina che gelosamente raccoglie e custodisce da sempre, davvero introvabili altrove.

 

Architetto e poi produttore, la simpatica signora Famiglietti ci ha illuminato anche sul nome dei vini. Nessuna scelta è casuale, tantomeno per lei. E sulle porte di accesso alla cantina è raffigurato il mito delle tre costellazioni del vino per sancire un legame forte tra il dono del dio Dioniso e il prodotto aziendale. Da qualche tempo è stato inaugurato anche una country house dove è possibile soggiornare in totale relax e godersi la natura e il cibo di questa terra. Abbiamo assaggiato Erigone, un rosato del 2012 perfetto su zuppe di pesce ed antipasti, quindi un Icario, un aglianico della stessa annata da abbinare tranquillamente su piatti più importanti ed elaborati ed infine un olio, un blend di marinese, porcinola, caiazzana e ravece.

 

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San Mango sul Calore

San Mango sul Calore, invece, un salto è d’obbligo alla chiesa di san Rocco del XVIII secolo e a quella di san Vincenzo del 1756, così come al castello Azzardi (in località Poppano) dove sono custoditi i resti dell’edificio tardo-medievale. La cantina da visitare è Antico Castello e l’agriturismo La locanda dell’ozio dove la tipicità è davvero di casa. Ultimo comune di questo itinerario è Luogosano: un giro nel centro storico medievale, ai palazzi Catino e Cavallo e alla chiesa del Carmine vi sarà ottimo antipasto prima di andare a degustare i vini di Tenuta Cavalier Pepe e dell’azienda Ponte.

 

Castelvetere

Se ancora non siete stanchi, continuate a godervi la verde Irpinia: a Castelvetere ci sono da vendere l’antico castello nel centro storico, la chiesa della Madonna delle Grazie e quella parrocchiale dell’Assunta che contiene un’edicola con bassorilievo del 400 raffigurante la Vergine Maria. Qui poi dovete assaggiare i prodotti di Fabio De Beaumont ed in particolare il Don Fa’, un liquore frutto di vino aromatizzato naturalmente con foglie di amarena.

 

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