Ecco tutti i piatti della tradizione del menù di Natale!
Il menù di Natale (se vegetariano, non importa) fa sempre rima con la lezione delle nonne. Sempre e comunque. E poi famiglia. E noi non potevamo non partire da qui.

Ecco i due diktat della lezione delle nostre nonne, campane ovviamente, che predica magro. Ma pensiamo che il menù di Natale comincia dalla vigilia! Qui ogni portata è sostanzialmente a base di pesce. Ed andiamo fuori calorie massime. Ma in fondo Natale è Natale. Il pranzo, infatti, è sostanzioso, variegato, succulento. Soprattutto buono. Con la “b” maiuscola.
L’antipasto della vigilia nel menù di Natale
Tra una chiacchiera e l’altra, una risata e una confidenza tutti siamo in trepidante attesa del fischio di inizio della cena. A centro tavola non mancherà la pizza di scarola. A lei spetta il compito di aprire le danze del menù di Natale. E col suo impasto avvolge le verdure insaporite con olive, capperi, uvetta e pinoli. Accanto troveremo immancabile l’insalata di polpo e baccalà. Poi alici e salmone marinati e broccoli – rigorosamente di Natale. Queste verdure, di solito vengono passate in padella con aglio, olio e peperoncino. Ma i più ligi alla dieta li prepareranno lessati e conditi con olio e limone.

Primi e secondi di mare
Altro rituale del menù di Natale sono gli spaghetti con le vongole. In bianco o col pomodorino non importa, il primo piatto della vigilia è questo. E se vogliamo variare, optiamo per scampi, astice o altre tipologie che arrivano dal mare.
Spigola al forno o all’acquapazza, orata o frittura di gamberi, calamari e merluzzetti sta a noi deciderlo. Ma la frittura è d’obbligo. Ritorna prepotente il baccalà. Stavolta non lo proporremo all’insalata bensì fritto o a zeppoline insieme al capitone.

L’insalata di rinforzo nel menù di Natale
E poi arriva il momento dell’altro must imperdibile del menù di Natale. L’insalata di rinforzo. Nata per arricchire la magra cena a base di pesce con una pietanza a sostegno di tutto il resto, è un tripudio di ortaggi e verdure. E vi troviamo cavolo bollito, acciughe salate ed olive verdi e nere. Ancora, papaccelle (peperoni rossi e verdi, dolci o piccanti) e giardiniera. Tutto sotto aceto.

La tradizione vuole che si consumi anche nei giorni a venire. E la si rinforza sempre con gli stessi ingredienti oltre che con l’aceto. Qualcuno, in verità, ama sostituirla o associarla all’insalata russa. Ma a Natale è un piatto onnipresente un po’ su tutte le tavole campane (e non solo!).

Finale con frutta…
Arriviamo alla frutta. Fresca e secca. Mentre sparecchiamo per intrattenerci giocando a tombola, a tavola fanno capolino mandarini, melone bianco, arance, mele, cachi e pere insieme a tante leccornie: è tempo dello spass’ con noci, mandorle, fichi secchi, nocciole e datteri.

…e dessert
Sempre nell’ottica della sacralità della tradizione del menù di Natale, ecco il trionfo di colori, sapori e profumi dolci. Struffoli, roccocò, susamielli e raffaiuoli. Insieme a mostaccioli e paste reali. Giusto, per dovere di cronaca, come non citare anche panettone e pandoro. Sono chiamati per tradizione a fare la loro parte sulla tavola. E preferiamoli in ogni caso artigianali. Il tutto innaffiato da liquori che aiutano la digestione. Su tutti, nocillo, limoncello, mandarinetto, meloncello. E chi più ne ha più ne metta.

Il pranzo del 25
Ci svegliamo con calma. Del resto, la sera prima si è fatta l’alba. Facciamo colazione con i dolci avanzati. I più piccini se la spassano con i regali che hanno appena spacchettato. Poi la messa di rito con passeggiata e visita ai parenti.

Alle 14, però, scatta l’ora x. Gambe sotto la tavola e si riparte. Minestra maritata innanzitutto. Vale a dire verdure stagionali che, una volta lessate, sono messe nel brodo di carne fatto col manzo. E proprio non possiamo rinunciare a cicoria, verza, broccoli neri, mallone, scarole piccole e borragine! Il menù di Natale è anche e soprattutto questo!

Ottima se l’accompagnamo con crostini di pane tostato. Poi è la volta della pasta al forno, spesso sostituita da lasagna o sartù di riso. Ma per qualcuno i cannelloni sono una valida alternativa.

Secondo rigorosamente a base di carne, magari quella in brodo o roastbeef, arrosto o capretto con patate. Anche qui trionfano verdure ed ortaggi, in mille ricette ed abbinamenti. Non mancano mai i broccoli né l’insalata di rinforzo così come il gran finale spetta ai dolci della tradizione preparati nei giorni precedenti.
*Foto IStock