Scopri dove Pasquale Tarallo cucina al Paisà!
Scrivere di Pasquale Tarallo e del Paisà mi riporta al passato. Penso ai pomeriggi spesi in riva al mare, alle lunghe estati ad Agnone Cilento che davvero non riesco a contare. Da bambini giocavamo insieme e di sera ci divertivamo a chiacchierare o mangiavamo un gelato sul lungomare. E ritrovarci dopo trent’anni a discutere di cucina e progettare nuovi format di comunicazione territoriale mi riempie di orgoglio. Mi fa sentire un po’ cilentana e a me che il Cilento ce l’ho da sempre nel cuore rivivere l’infanzia emoziona.
Forse la vita ci restituisce sempre quello che siamo. E Pasquale Tarallo, avvocato che ormai ha appeso al chiodo la toga per la passione per il cibo, non avrebbe potuto fare altro. Si è messo ai fornelli del ristorante Paisà avviato dal papà Giuseppe e lo zio Alfonso. Per un periodo lo ha affiancato il fratello Luca e si è cimentato in un’esperienza che ogni giorno lo carica ed incuriosisce. Ha cominciato per gioco e poi il gioco gli è cominciato a piacere. “All’inizio – racconta Pasquale Tarallo del Paisà – volevamo metter su un luogo dove vino e musica andavano a braccetto. Il cibo era limitato al pescato della zona e a piatti semplici come l’acquasale o la parmigiana. Poi la cucina ha preso piede e restare esperti solo d’estate non è stato più possibile per cui lavoriamo su prenotazione sempre”.
Sul volto ha stampato un sorriso coinvolgente e la sua mente difficilmente si ferma. Proviene da una famiglia di ristoratori. Aveva le due nonne cuoche. La paterna, Veturia, negli anni Settanta – quindi tra le prime in zona – proponeva abbinamenti arditi per l’epoca tra pesce e verdure. Poi quella materna, Luigia, stava a Como. Quindi il padre, Giuseppe, che si è sempre diviso tra politica (tra l’altro come presidente del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano) e l’amore per il territorio. Infine lo zio Alfonso che alternava le estati ad Agnone e gli inverni in Brasile nel settore dell’accoglienza e della ristorazione.
Pasquale Tarallo è la terza generazione e ha compiuto tanti passi in avanti seguendo la direzione tracciata dai suoi predecessori. Il Paisà, semplice negli arredi ed alternativo nell’offerta, ha avuto sempre un menù scandito da ricette tipiche cilentane innaffiate con sangria. Oggi il locale rientra nel circuito Slow Food con prodotti a chilometro zero, pescato locale e verdure ed ortaggi che madre natura elargisce generosa secondo il suo ciclo stagionale.
Si è affinata la ricerca della materia prima, perfezionato il servizio e valorizzato ancora di più quanto di buono esiste sul territorio. Il Paisà si è ritagliato uno spazio di tutto rispetto nella ristorazione della costa che da Agropoli tira dritto fino a Palinuro. Cinquanta posti tra interno ed esterno. Qui la rivisitazione dei piatti tradizionali avviene solo per dare quel tocco in più a prodotti che non hanno eguali in nessun’altra parte del mondo. Cucina pulita, buona e giusta, sincera come solo i cilentani sanno fare.