Scopri dov’è Tondo e come si mangia!
Tondo, ovvero il gusto prende forma. Anche se l’insegna recita La forma del gusto. Con Domenico Vicinanza (pranzo) e Marina Vitolo (cena) ai fornelli, il locale di Salvatore Iannuzzi e famiglia si trova all’Irno Center a Salerno, al civico 2 di via Irno.
70 posti su due livelli. Attorno tavoli di legno fatti fare a mano. Come quasi tutto l’arredo in sala. Sculture e suppellettili artigianali disseminati alle pareti o che partono da terra, anche al piano superiore. Qui vengono ospitati quadri di artisti emergenti con cadenza mensile. Qui a Tondo, molto più di un semplice ristorante, il gusto prende davveroforma.
Attraverso le mani sapienti sia dello chef Domenico Vicinanza (che si divide la cucina con Marina Vitolo operativa invece di sera) sia del proprietario, Salvatore Iannuzzi. E’ lui (titolare anche della limitrofa pizzeria Madìa) che è impegnato in prima con la moglie Rosalba Buonfrisco e i figli Gilda e Fabrizio.
Laurea in Economia e Commercio e una carriera da imprenditore edile, il patron di questo “luogo del gusto”, per sua stessa ammissione una “forma di ristorazione innovativa”, è artefice delle meraviglie in esposizione. Lavora a mano il legno di cui è appassionato. Appendiabiti, plaffoniere, sgabelli, quadri e sculture di differenti forme, stili e colori. Ognuna delle sue creazioni rende caldo e accogliente il locale e sono solo alcune delle opere realizzate da lui che danno “forma” (e “anima” aggiungiamo noi) a messaggi, concetti ed idee mai banali.
Ci colpiscono, in particolare, dei fiori di legno che campeggiano in punti precisi della sala. I tocchetti naturali dipinti di tinte forti e decise spiccano sulla scala che conduce al piano superiore e alla destra dell’ingresso. Una nave di migranti, anche questa tra le ultime creature di Iannuzzi fatta, tra l’altro, con bottigliette di vetro riciclate, calamita la nostra attenzione.
E la cucina non è da meno. Sperimentazione mai esagerata e quindi vincente, quel tocco di nuovo che dà vita a piatti mai scontati e in linea con la tradizione. Domenico Vicinanza a pranzo delizia gli ospiti che gli fanno visita anche solo per un business lunch.
Tra gli entrée spiccano Mimmarelle (una versione salata delle zeppole di san Giuseppe) in diverse varianti e Miniballs (polpette di ricotta fritta, passate in farina di mais e servite con salsa di accompagnamento). Ancora, Pop di pasta (mezzi paccheri farciti e fritti a vari gusti)e patate a stick tagliate a mano con fonduta di grana o provola e scottona. A seguire panini fatti con pane artigianale prodotto in loco tra cui c’è l’imbarazzo della scelta.
Poi Le marenne degli artisti (merende con pane rustico fatto sempre nel locale) e le proposte dello chef con piatti più elaborati la domenica. In questo ambiente dinamico e creativo si può mangiare senza glutine prodotti del territorio, accompagnati da vini o birre artigianali selezionati con cura.
Le coccole riservate a noi
Ci hanno coccolato con Mimmarelle con polpo scottato, cicoria e fagioli. Miniballs ripiene di ricotta con salse di peperoni, zafferano, pistacchi e nero di seppia; Pop di pasta con salsa di genovese (sempre), amatriciana e zucca. “Cipolla” (panino hamgurber di scottona, iceberg, julienne di cipollotti fritti e maionese al cvolo viola) e “L’urlo” (panino hamgurber di scottona, caciocavallo podolico, iceberg e guanciale croccante) e gran finale col tiramisù della casa.