di Daniela Pastore
“Mangia bene, spendi poco e recupera il cibo”. Questa la premessa e la promessa di Too Good to Go che consente a bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati e hotel di recuperare e vendere online a prezzi ribassati il cibo invenduto troppo buono per essere buttato.

Ogni anno in Italia vengono buttati 10 milioni di tonnellate di alimenti pari a circa 15 miliardi di euro. Più o meno come un pezzo importante di una manovra finanziaria. Ma in questo caso lo spreco è doppiamente grave, perché si tratta di cibo, per giunta ancora buono e i grandi artefici di questa “distrazione” a tavola non sono solo i consumatori ma anche i ristoratori e chi lavora nel settore della distribuzione alimentare.
Come funziona Too Good to Go?
I ristoratori e i commercianti di prodotti freschi dovranno scaricare l’applicazione (App Store e Google Play), dopodiché potranno mettere in vendita le magic box, bag con una selezione di prodotti e/o piatti freschi rimasti invenduti a fine giornata e invendibili il giorno successivo. Dall’altra parte, i consumatori potranno acquistare con un semplice click pasti a prezzi minimi spendendo tra i 2 e i 6 euro, pari al 30% del cartellino, per un risparmio complessivo del 70% e contribuire in tal modo alla salvaguardia dell’ambiente dal momento che ogni magic box acquistata permette di evitare l’emissione di 2 chilogrammi di anidride carbonica. Basta geolocalizzarsi e cercare i locali aderenti, ordinare la propria magic box, pagarla tramite l’app e ritirarla con contenitori e sacchetti propri, nella fascia oraria specificata. Cosa c’è dentro sarà una sorpresa.
Cosa è Too Good to Go?
Nata nel 2015 in Danimarca, Too Good to Go già conta oltre 11 milioni di magic box acquistate in Europa, il che ha permesso a livello ambientale di evitare l’emissione di più di quasi 23 milioni di tonnellate di anidride carbonica. In Italia si sta iniziando da Milano dove hanno già aderito numerosi ristoratori, bar e pasticcerie. I ristoranti biologici EXKi e i negozi Carrefour Italia sono tra i primi punti vendita aderenti a questo progetto così come Eataly, da sempre impegnata nelle politiche contro lo spreco, che prende parte al progetto per il momento col punto vendita di Milano Smeraldo. Molto più dunque di una semplice app, Too Good to Go, che diventa un valido strumento per diffondere consapevolezza e lottare contro la filiera dello spreco. Il punto di forza è rappresentato dal fatto che l’app ha dimostrato di essere “un modello comunicativo vincente – sostengono gli organizzatori – un ottimo veicolo di comunicazione e informazione al consumatore”, soprattutto “tra i più giovani”. Quei giovani che non si sono mai sentiti dire, nemmeno una volta, dai loro genitori e in modo perentorio: “finisci quello che hai nel piatto”.