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lunedì, Dicembre 4, 2023
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Cibo, per gli italiani meglio salutare che gourmet

Cibo, per gli italiani il futuro è più salute che gourmet. Lo dice il Censis. Il 67% preferisce starbene e tutelare il proprio benessere psicofisico anche a costo di sacrificare il gusto. In un paese che invecchia rapidamente, cresce l’attenzione per la prevenzione delle malattie tramite l’alimentazione sana.

Per il 66,7% degli Italiani in futuro l’attenzione delle persone sarà rivolta sempre di più all’impatto dei cibi sulla salute e meno al gusto. Il salutismo diventa la frontiera più avanzata dello stile alimentare italiano. E’ questo uno dei risultati della ricerca del Censis presentata a Tuttofood. Oggi – si legge in una nota – ben il 94,4% degli italiani ritiene “molto” o “abbastanza” importante, tra i criteri che guidano l’acquisto dei prodotti alimentari, avere informazioni complete sugli ingredienti, la provenienza e altri aspetti che consentano di definire la biografia degli alimenti.

Per i consumatori la tracciabilità e l’etichettatura hanno un grande valore, perché mettono nelle condizioni di distinguere con appropriatezza quello che fa bene da quello che fa male. Per il 77,3% degli Italiani la scienza e le nuove tecnologie sono una risorsa per la sicurezza, la qualità e l’impatto positivo sulla salute dei cibi. Il giudizio favorevole resta alto per ogni livello di scolarità: lo pensa il 72,8% di chi ha la licenza media, il 77,3% dei diplomati, il 79,2% dei laureati.

Scienza e tecnologie per gli italiani non sono una minaccia, ma una risorsa essenziale per disporre di cibo salutare. E per un’alimentazione intelligente, i media svolgono un ruolo importante. Secondo il 71,4%, quando parlano di cibo, tv, radio, giornali e testate web dovrebbero concentrarsi sui cibi che fanno bene e aiutano a vivere più a lungo e in buona salute. Ne sono più convinti gli anziani (il 76,8%), ma la percentuale è alta anche tra i millennial (63,5%). Dai media ci si attende che aiutino le persone a scegliere i cibi salutari, che riducono i rischi di cronicità e di non autosufficienza, confutando fake news e falsi miti sugli alimenti. Perché per il 61,9% oggi sui media circolano ancora troppe notizie sbagliate o parziali sul cibo.

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