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sabato, Aprile 26, 2025
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Croccantino, un amore di torrone

Scopri qui la favola del croccantino di San Marco dei Cavoti!

La capitale del croccantino è San Marco dei Cavoti. Parliamo di un piccolo borgo presepe del Fortore Beneventano. E per raccontarvi di questa bontà non possiamo che cominciare a narrarvi una favola. C’era una volta un pastore sannita che un giorno, mescolando sul fuoco latte e miele, scoprì un dolce delizioso. Nacque così il torrone, quell’immancabile bontà che oggi arricchisce i banchetti natalizi di tutto il mondo. E la fiaba del croccantino continua tuttora in questo centro del Beneventano grazie a poche ma solerti aziende che ripropongono fedelmente la tradizionale ricetta.

 

croccantino

 

Gli ingredienti del croccantino di San Marco dei Cavoti

Sono quelli di sempre: mandorlemielenocciole e un sottile velo d’ostia. E pure la passione è la stessa, così come la scelta accurata delle materie prime. L’unica piccola trasgressione che ci si è concessi è la copertura della barretta con finissimo cioccolato fondente.

Siamo davvero in un paese incantato. Un minuscolo borgo di 3mila anime con case basse in pietra viva e legno, slarghi e stradine a ciottoli che fanno respirare subito un’atmosfera d’altri tempi. Si sente un profumo di vaniglia e nocciole tostate che avvolge i passanti nei suggestivi vicoli del centro storico e che resta impresso nella memoria. Vale la pena un viaggio, San Marco dei Cavoti. Anche un solo week end strappato al tran tran della vita quotidiana, agli impegni lavorativi, allo stress e al traffico delle grandi città.

 

Cosa fare in inverno…

La stagione fredda rende il paesaggio ancora più pittoresco. Siamo a 40 chilometri da Benevento. Ma sembra di essere arrivati in cima alle Alpi e non importa se la coltre bianca renderà difficile il rientro. La stagione ideale per visitare questa autentica meraviglia della natura, infatti, è proprio dicembre. E’ durante questo mese che con la Festa del Torrone si celebra la grande riscoperta del torroncino attraverso la realizzazione del croccantino gigante.

 

croccantino

 

…e in estate

Da non perdere Festa dei carri con fontane, torri, piazze e scene di vita quotidiana interamente in grano che sfilano per le strade del paesino e, oggi come ieri, testimoniano la gratitudine degli abitanti alla Madonna per l’abbondante raccolto. Altra tappa obbligata è al Museo degli orologi da torre, opera di Salvatore Ricci, purtroppo scomparso, ma che chi ha avuto la fortuna di conoscere come noi, non potrà dimenticare. Appassionato dei meccanismi che regolano il tempo, aveva imparato a leggere ed interpretare la vita e i suoi accadimenti attraverso le lancette. Esempio unico in tutta l’Europa, il suo tempio custodisce centinaia di esemplari, da lui resi funzionanti con dedizione e cura mirabili.

 

Il croccantino, vera attrattiva di San Marco dei Cavoti

Sono quegli squisiti 180 grammi fatti di mandorle e nocciole a rendere noto nel mondo San Marco dei Cavoti. Un dolce simile aveva conquistato i palati degli antichi Romani, ghiotti del cuppedo. Ed ancora oggi chi viene qui non riesce ad andare via senza aver fatto incetta dei tradizionali baci.

 

Gli inventori 

Così infatti li chiamò il papà che, come recita la tradizione, è stato il cavaliere Innocenzo Borrillo. Classe 1871, milita per anni presso numerosi laboratori di pasticceria napoletani. Da De Nozzo a via Toledo a Caflisch nella frequentatissima via Chiaia e Van Bol & Feste a piazza della Borsa. Poi torna a casa e decide di scommettere da solo. Dà libero sfogo al suo genio creativo realizzando un connubio perfetto di mandorle, nocciole tostate e zucchero rivestendolo con glassa al cacao.

 

croccantino

 

A continuare l’attività di famiglia è oggi il nipote che – la tradizione campana è anche questo – porta lo stesso nome del nonno. Innocenzo junior non ha cambiato nulla nella storica buvette di cento anni fa. Il verde laccato degli arredi è quello di allora. Certo, a dargli man forte ci sono la moglie Lucia e i figli Giuseppina e Arturo. Ma basta uno sguardo alle pareti dove sono esposti diplomi e riconoscimenti assegnati negli anni alla famiglia ad assicurare un emozionante tuffo nel passato.

 

Altro nome a cui è legata questa tradizione è Saverio Serio che portò un’ulteriore innovazione alla classica barretta. A lui si deve la creazione de Il Preferito, declinandolo in due specialità. La prima viene ricoperta con solo cioccolato fondente e l’altra con zucchero e cacao (quest’ultima però non più realizzata).

 

La gastronomia sammarchese

Qui il cibo è genuino e l’accoglienza davvero verace. Proposta ovviamente è di terra con pappacelle (peperoni tondi) ripieni di tonno, lambacioni (cipolline selvatiche lessate e messe sott’olio) e tortani cresciuti. Ma su tutti, stravince il maiale. Di questo prezioso animale le massaie recuperano finanche orecchie, polmone e fegato che finiscono in padella. E si prepara il fritticiello, accompagnato a patate e peperoni sott’aceto. 

 

croccantino

 

 

I sapori del passato ritornano prepotenti anche nel pane cotto con fagioli o con minestra. Oppure nel pane scaunisco, dolce realizzato con il mosto e nelle zeppole di baccalà o di alici. Ancora, nella cicoria maritata; la polenta (nella specialità tutta sammarchese “caso e grasso”); il casatiello e la pizza chiena. Si tratta di una sfoglia ripiena di formaggio fresco, salumi, salsiccia, soppressata e uova. E poi nel sanguinaccio, proposto anche nella variante con i maccheroni.

 

Qualche indirizzo

Non potete andare via senza aver assaggiato il pecorino di contrada Franzese. Se non siete fortunati a trovarne qualche pezzo dai pochi pastori che ancora lo producono, fate tappa a U’ magazzeo. Pietra viva, legno e cotto disseminati un po’ ovunque rendono questo vecchio deposito una simpatica vineria da frequentare. L’indirizzo è via Porta di Rose 26,  il telefono +390824995217. Fateci una puntatina in compagnia di amici! Trovate una cantina fornita e piatti tipici fatti per bene. Provate cavatelli con broccoli e salsicce, polenta, salumi e formaggi soprattutto caprini, pasta al forno e agnello con patate cotto nella teglia.

 

I teenegers in cerca di musica e stuzzichini alternativi facciano pure un salto al Lion Pub 18 in via Giacomo Matteotti (tel. +390824994402 e +393463915342) per bere birra spillata in tre battute. Dimenticatevi di essere a San Marco. La cucina infatti è bavarese con wrustel, gulasch – manco a dirlo – alla birra, tagliate, stinco di maiale e rollé di tacchino. Poi i contorni di stagione e le focacce. Cucina tradizionale con la t maiuscola ai tavoli de Il leone d’oro (via Papa Giovanni XXIII, tel. +390824984782).

 

L’ospitalità

Per il soggiorno ci sono diverse alternative. Dal Samadeica (tel. +390824984655) all’agriturismo Antiche Terre (tel. +390824993395 e +393389510246). Ancora, il Casale Riccetto (tel. +393466003367 e www.agriturismoriccetto.it) e il Santa Maria (tel. +390824984046, +393393472385 e www.agriturismosantamaria.it. Ottimi anche bed and breakfast come Convento vecchio (tel. +390824984269 e +3933989105), Il borgognone (tel. +393383439869, +393382415772 e www.ilborgognone.it) e Vicidomini (tel. +390824984637).

 

Le aziende del croccantino

Borrillo Anna Maria, contrada Leccata, tel. +390824984939

Premiata Fabbrica di Torroni Cav. Innocenzo Borrillo, via Roma, tel/fax +390824984060

Dolciaria Borrillo, località catapano 22/a, tel/fax +390824995099

Borrillo Dolciaria Antichi Sapori, piazza Risorgimento 5, tel/fax +390824984767

Dolciaria Palumbo, via Alcide De Gasperi 1/A, tel/fax +300824984966

Dolciaria Serio, contrada Leccata 39, tel. 0824.984599, fax 0824995907

La Provenzale, via Garibaldi 70, tel. +390824984668

 

 

Maristella Di Martino
Maristella Di Martino
Giornalista Enogastronomico

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