Ecco perché l’agricoltura 4.0 ha un mercato da 400 milioni!
Eh sì, l’agricoltura 4.0 ha un mercato da paura! E la Coldiretti dichiara: “Ottimizzazione produttiva e qualitativa, riduzione dei costi aziendali, minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti”.
“Dai sistemi gps all’utilizzo dei droni, dai sensori nei campi alle etichette intelligenti fino ai sistemi di avanguardia nella produzione ecocompatibile, il mercato dell’agricoltura di precisione in Italia vale oltre 400 milioni di euro”. Il dato emerge dall’analisi Coldiretti, in base ai dati dell’Osservatorio Smart AgriFood in occasione della Fieragicola di Verona. Qui si è parlato del primo sistema integrato nel Portale del Socio della Coldiretti per la gestione on line dell’azienda agricola. Novità la “lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico.
Un sistema – evidenzia la Coldiretti – per aiutare gli agricoltori ad ottimizzare le rese e la produttività e affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici”. L’applicazione Demetra – basata sulle tecnologie Abaco presentata da Coldiretti – “è il primo software agricolo aperto e condiviso dove si valorizzano i dati come patrimonio a disposizione di tutti. Una vera e propria rivoluzione che porta gli agricoltori direttamente nel mondo dell’agricoltura 4.0 di precisione dotandoli di un sistema avanzato di monitoraggio e controllo indispensabile per una gestione efficiente e sostenibile delle colture in campo”.
Le nuove tecnologie in agricoltura “si applicano anche ai macchinari, infatti in Italia – spiega Coldiretti – sono già 1600 le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni, mentre sono in continua espansione i trattori con guida satellitare Global Navigation Satellite System”.
L’agricoltura 4.0
L’agricoltura 4.0 di precisione “rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni – sottolinea la Coldiretti – mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti”.
Secondo Coldiretti “le opportunità offerte dall’agricoltura 4.0 con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto internet delle cose rischiano però spesso di non poter essere colte a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane”. Per Coldiretti “esiste purtroppo un pesante digital divide tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per fare esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire”.
Gli obiettivi dell’agricoltura 4.0
L’obiettivo “è introdurre sistemi digitali altamente tecnologici all’interno dei processi produttivi e tecnologie moderne finalizzate ad ottenere l’aumento della produttività accompagnata, però, dalla riduzione dei costi e da un aumento della sostenibilità ambientale”.
In questa nuova sfida “l’Italia può anche contare sul sistema dei Consorzi agrari che è già il riferimento di 300mila aziende diffuse capillarmente su quasi tutto il territorio con circa 1300 recapiti, comprese le aree più difficili, ed ha esteso l’operatività, dall’innovazione tecnologica ai contratti di filiera, dalle agro-energie al giardinaggio, dalla fornitura dei mezzi tecnici alla salvaguardia delle sementi a rischio di estinzione”.
La parola a Ettore Prandini, presidente della Coldiretti
“Le nuove tecnologie digitali per l’agricoltura 4.0 di precisione – spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – sono uno strumento strategico per lo sviluppo delle aziende in un’ottica di una sempre maggiore efficienza ma anche per la sostenibilità ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici nell’ambito del grande piano per il Green Deal europeo”.
(Fonte: coldiretti.it/ 30.01.2020)