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martedì, Ottobre 22, 2024
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Yellow Night, il Grand Hotel Amalfi si colora di giallo

Scopri cos’è Yellow Night!

Nel palazzo da Mille e una Notte di Amalfi è stata presentata Yellow Night. Una serata di fasti color oro per celebrare lo sfusato amalfitano, il principe dei limoni ed emblema della Costiera Amalfitana. L’iniziativa è inserita all’interno del format Amalfi Food Lab ideato dalla struttura ospitante, l’NH Collection Grand Hotel Convento di Amalfi

 

Yellow Night

 

Tre i momenti della serata. Protagonista un “aperitivo in giallo” in collaborazione con l’azienda torinese Compagnia dei Caraibi. A realizzarlo è il bartender Claudio Romano che con il barman dell’hotel Roberto Palladino prepara straordinari cocktail a base del rinomato agrume. Poi una cena a buffet sulla terrazza dell’Infinity Pool, con piatti degli chef Natale Giunta (noto volto televisivo) e Claudio Lanuto (resident chef). Infine, bagno notturno nell’esclusiva Infinity Pool panoramica, un sogno verso l’infinito.

 

L’evento Yellow Night

A volere l’evento è stato il General Manager Giacomo Sarnataro. L’obiettivo è valorizzare l’hotel convento del Duecento appartenente al Comune di Amalfi ma di gestione privata. I rinfrescanti drink a base del nuovo prodotto firmato “Salvia & Limone” by Compagnia dei Caraibi sono, tra gli altri, lo Spritz a base di sparkling dry wine, soda, fetta di limone e foglia di salvia. E riproducono in chiave contemporanea l’antenato del più attuale “aperitivo”. “In passato in campagna nei mesi caldi si passavano pomeriggi all’ombra – afferma Compagnia dei Caraibi – chiacchierando tra vicini e aspettando l’ora in cui si tornava nei campi. Verso le 16, si prendeva un rinfrescante (quello che oggi chiamiamo aperitivo), “salvia e limone” messo al fresco, nell’acqua del pozzo”.

 

Yellow Night

 

Sfusato amalfitano protagonista della Yellow Night

Protagonisti indiscussi della serata i limoni della Costiera Amalfitana, provenienti dalle limonaie del Convento. Poi, i prodotti del Consorzio Tutela Limone Costa d’Amalfi, presente alla serata con un alcune declinazioni dei profumatissimi agrumi amalfitani. Accanto ai limoni, un’altra eccellenza del territorio. Si tratta del pregiato zafferano di Agerola dell’azienda agricola Rosa Rosae. Tra i piatti, invece, si è distinto per estetica dell’impiattamento e gusto l’Arancina zafferano, limone candito, crudo di gamberi rosa su bisque di crostacei e ricci dello chef siciliano Natale Giunta.

 

Non sono mancate le altre prelibatezze provenienti dalle cucine dell’Hotel. Cuoppi di mare, insalata di polpo, pere e o muss tagliato sottilmente e condito con succo di sfusato e sale, capresi con mozzarella di bufala e pomodori corbarini, tagliolini all’uovo confezionati al momento con salsa di burro chiarificato e limone. Infine la storica Pasticceria Pansa di Amalfi (insignita quest’anno con la stella WPS) ha realizzato una cascata di delizie al limone, un pò il cavallo di battaglia assieme alle scorzette di limone candito.

 

 

Il pastry chef dell’Hotel ha invece confezionato i pasticciotti al limone. Un capolavoro di dolcezza racchiuso in una pastafrolla ripiena di crema al limone con copertura di zucchero a velo vanigliato e zeste di limone candite. Insomma la serata è risultata di grande charme dal mood estivo, fresco e soprattutto colorata di giallo (richiesto nel dress code). Non è mancato il momento culturale curato dalla Galleria amalfitana Mercanti d’Arte di Imma Di Sorbo e Andrea Rispoli sottolineato dalla performance del maestro fotografo Lorenzo De Girolamo Del Mauro. Le sue foto ritraggono paesaggi costieri secondo l’antica tecnica della “Callitipia”, in tonalità seppia usando come fissativo il limone sfusato, direttamente su carta di Amalfi proveniente dalla Cartiera Amatruda. In accompagnamento brani lirici e tradizionali campani.

 

yellow night

 

Il Grand Hotel Convento di Amalfi

La costruzione del complesso in generale risale ai primi del XIII secolo quando Pietro Capuano, nobile cittadino amalfitano, fondò il Cenobio sul colle Falconcello. Un’ampia terrazza naturale dominata da una grotta in prossimità della preesistente chiesa di San Pietro a Tuczolo. Poco dopo la sua fondazione, la struttura fu affidatoa ai monaci Cistercensi che lo tennero sino all’assunzione del titolo di Abbazia nel 1223. Nel 1583 il Convento venne affidato ai Frati Cappuccini che restarono, al suo interno, per oltre 2 secoli.

 

Nel 1813 i frati dovettero lasciare il Convento che fu destinato dall’Arcivescovo di Amalfi a locanda di alcuni privati. Nel 1885 venne utilizzato per la prima volta come albergo. Qui sono nate tantissime ricette conventuali che ancora fanno parte dell’immenso patrimonio gastronomico della Costiera Amalfitana. Pietanze a base di verdure, legumi, latticini e molto probabilmente anche di colatura di alici, la cui lavorazione pare si sia sviluppata proprio qui o più precisamente nella cappella di San Pietro a Tuczolo.

 

di Annamaria Parlato*

*direttore 2ingredienti

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